Delle cose mortali nulla v'è di più incerto degli eventi guerreschi, nulla di più imprevedibile, nulla che esorbiti di più dai pensieri degli uomini. La vittoria non dipende nè dal numero nè dalle forze.

[Coluccio Salutati - cancelliere fiorentino del XV sec.]



giovedì 9 settembre 2010

W.W.II

CROSSFIRE ovvero il mio ritorno alla seconda guerra mondiale.


Dopo aver letto con esagerato entusiasmo “Command Decision” che, inizialmente, mi aveva illuso di essere il regolamento perfetto per giocare la WWII, vendetti tutti i miei pezzi in 1/72!!
Anni di lavori modellistici, trasformazioni e raffinate colorazioni scomparsi nel nulla, sostenuti dalla convinzione che non avrei mai più giocato la WWII poiché l’eccessiva complessità/macchinosità di “C.D.” mi avevano completamente stroncato.
Questo accadeva circa a metà degli anni ’90.
Dopo un lungo oblio, mio figlio Fabio mi ha risollecitato l’attenzione e l’interesse per la seconda guerra mondiale, inizialmente spinto dai giochi su PC (Company of heroes per esempio) il suo interesse è via via cresciuto spingendomi a dargli sempre maggiori informazioni a carattere storico e tecnico (anche per compensare le eccessività dei giochi informatici) fino a propormi di giocare la WWII con i soldatini, come farebbe un qualsiasi buon wargamer!
Ovviamente l’entusiasmo del padre ha preso il sopravvento e mi sono buttato nella ricerca di un regolamento adatto che non fosse un semplice skirmish, ma che garantisse un elevato livello di storicità, naturalmente reggendo una adeguata giocabilità e non necessitasse di acquisti faraonici di pezzi.
L’articolo di Vae Victis (una rivista di wargame edita in Francia) sulla casa produttrice di miniature in plastica in 25 mm Valiant ha fatto il resto!


La manualità richiesta per assemblare i pezzi della Valiant, creando situazioni “multipose” e quindi diversificando le basette, ha riacceso il mio entusiasmo (sopito, ma forse mai spento) ed ho ricominciato a giocare la seconda guerra mondiale.
CROSSFIRE è un regolamento che ritengo assolutamente geniale nella sua semplicità.
Non occorre misurare, né schede cartacee per la valutazione e misurazione di ogni cosa, né collezioni di varie tipologie di dadi, ma il gioco è una splendida ricostruzione dei comportamenti umani in combattimento, non a livello skirmish come si potrebbe pensare, bensì a livello di plotone, compagnia ed anche battaglione.
Per farla breve: avete presente i film della serie “Band of brothers”? Ebbene CROSSFIRE vi permette di ricreare tutte le azioni tattiche dove le squadre interagiscono fra loro, impegnano il nemico con le armi d’appoggio, i mortai ed i fumogeni se necessario, lo accerchiano e lo attaccano dopo averlo indebolito!


Il giocatore è il Capitano, o il Maggiore, che muove le sue squadre come in una scacchiera dove l’errore si paga, dove bisogna ingannare l’avversario con astuzia e dove (incredibile per un regolamento di wargame) il terreno ha reale importanza tattica, non è una semplice astrazione simbolica: la siepe, il muretto, il campo coltivato che ti può proteggere più o meno, fanno la differenza.
Chi ha giocato a softair capisce perfettamente cosa intendo: pare proprio di comandare degli uomini veri e non semplici soldatini e ci si immedesima facilmente nel proprio ruolo di comando, ma quando si perde… gli “uomini” muoiono…, per cui fate di tutto per vincere!

Ricognizione americana in cauta avanzata
Plotone americano appoggiato da un corazzato
  


La minacciosa presenza dei terribili Tigre I
giustifica le cautele americane
 Fanteria americana appoggiata da uno Sherman

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