Delle cose mortali nulla v'è di più incerto degli eventi guerreschi, nulla di più imprevedibile, nulla che esorbiti di più dai pensieri degli uomini. La vittoria non dipende nè dal numero nè dalle forze.

[Coluccio Salutati - cancelliere fiorentino del XV sec.]



giovedì 24 gennaio 2013

Una storia di STORIA e Amicizia.



Introduzione:

Il 19 gennaio 2013, cinque amici decidono di trovarsi attorno ad un tavolo per chiudere in bellezza il bicentenario della battaglia di Borodino: 1812 – 2012.

Uno scontro tra titani, che Napoleone non riuscì a vincere e che se – apparentemente – gli aprì la strada verso Mosca, in realtà lasciò l’esercito russo ancora in grado di combattere e quindi in grado – poi – di obbligarlo a ritirarsi.

Molti storici pensano che Napoleone avrebbe dovuto dar ragione a Davout che voleva aggirare, a sud di Utitza, il fianco sinistro russo, ma il nostro scenario (certamente perfettibile sia nella cartografia che negli organici degli eserciti in campo) tiene conto dei fatti iniziali e quindi non può che riproporre lo schieramento di partenza e – conseguentemente – invitare allo sviluppo di un bel cozzo frontale, come avvenuto nella realtà.

Come sono andate le cose:
FOTO 1: Lo schieramento iniziale
FOTO 2: Le due frecce rosse indicano le prime azioni francesi verso Utitza e Borodino
FOTO 3: L’attacco su Borodino è respinto (vedi cerchio rosso) mentre le cose non vanno meglio a Utitza, con l’azione dei cosacchi di Tuckov che minacciano il fianco di Poniatovsky.
FOTO 4: La battaglia infuria su tutto il fronte, con il 3° Corpo di Ney che subisce forti perdite per effetto dei cannoni russi posti sulle frecce e sulla Grande Ridotta prontamente sostenuti da altri cannoni affluiti dalla riserva;  il principe Michail Illarionovič Goleniščev – Kutuzov, comandante in capo dell’esercito russo ha deciso di far affluire rapidamente tutte le truppe di riserva per chiudere il proprio fianco sinistro verso i boschi che circondano Utitza e impedire quindi qualsiasi manovra aggirante al francese.
FOTO 5: Il momento peggiore per Napoleone: Poniatovsky respinto e Ney che non riesce a raggiungere la Grande Ridotta.
FOTO 6: Napoleone decide di interrompere l’assalto frontale, arretra fuori tiro dell’artiglieria russa il corpo di Ney, manda Davout a sostenere l’azione di Poniatovsky e sposta oltre il fiume Kolacha l’8° corpo di Junot per l’assalto a Borodino, difesa dagli Jager della Guardia imperiale russa, mentre Eugenio si riorganizza per fare fronte alla minaccia che Barclay de Tolly sta sviluppando sul fianco destro russo; Davout si scontra con la Guardia imperiale russa e viene respinto.
FOTO 7: La morsa russa su Utitza comincia ad allentarsi i colpi di Davout che impegna la Guardia imperiale russa e di Poniatovsky verso Tuckov cominciano a dare i primi risultati, Nansouti interviene a coprire il fianco dell’attacco; Junot non molta e malgrado la gragnuola di colpi che riceve continua ostinatamente la sua azione su Borodino.
FOTO 8: Visuale complessiva dell’ala destra russa. Il Centro russo resta immobile sulla difensiva e permette a Napoleone di riorganizzare la sua azione.

FOTO 9: Gli attori della battaglia nella classica foto di gruppo, sotto di loro Grouchy (lo stesso che abbandonerà Napoleone a Waterloo) ha appena distrutto il 1° Corpo di Cavalleria di Ouvarov mentre l’azione su Utitza ha portato alla sua conquista.

Conclusioni:
Gli Jager scacciati da Borodino, Utitza finalmente in mano a Poniatovsky, il 1° Corpo di Cavalleria di Ouvaror è posto in rotta, il 2° Corpo di Baggavout respinto con gravissime perdite oltre il Kolacha si disperde.
Ai punti è vittoria francese e Napoleone può comunicare a Parigi che la via per Mosca è aperta!
E’ stata una splendida giornata di amicizia e di gioco, di fatto la Storia si è confermata poiché i russi hanno comunque tenuto il campo e potranno, come fecero, ritirarsi in buon ordine, noi ci siamo divertiti, la Liguria è terra ospitale ed è un piacere rivederla annualmente.
GRAZIE A:
Antonio: solido “Eugenio”, bravissimo nei contrattacchi alle colonne russe che lo minacciavano.
Emilio: durissimo “Bagration”, forse poco offensivo, ma ha tenuto il suo ruolo!
Federico: “Barclay de Tolly” fin troppo somigliante fisicamente ed abilissimo a gestire la chiusura del fronte russo.
Marco: Inarrivabile “Kutuzov” ha coordinato perfettamente un attento e studiato piano di battaglia, chiudendo tutti gli spazi all’azione francese, ma quando ha perso Barclay ha lasciato troppa iniziativa ai suoi subordinati che si sono troppo temerariamente buttati tra le fauci di Eugenio.
Infine io, “Napoleone”: ho fatto un paio di piccoli errori tattici che mi hanno fatto perdere tempo prezioso, ma – una volta tanto – non ho avuto fretta ed ho accettato di rivedere il mio piano iniziale d’attacco che prevedeva un assalto furioso per impedire al russo di organizzare la difensiva. Preso atto che non ci sarei riuscito, ho rivisto tutto, mi sono riorganizzato ed alla fine, coordinando attentamente i miei sforzi e sfruttando ogni occasione, sono stato premiato.